Storia ed origine dell’analisi tecnica
L’analisi tecnica sembra avere origini molto recenti, connesse anche al progresso delle infrastrutture tecnologiche che regolano gli scambi di borsa ed il funzionamento dei mercati finanziari, ma non è del tutto vero. Le origini di questa branca di studi risalgono, infatti, al lontano 1884, quando l’economista Charles Dow dà alle stampe una sua analisi dei movimenti della borsa, stabilendone alcuni principi cardine; questa famosa analisi è l’antesignana dell’analisi tecnica per come la conosciamo nell’epoca moderna. Gli studi di Dow, che è anche uno dei padri fondatori del Dow Jones, famoso listino di borsa americano, confluirono nell’esposizione di tre regole fondamentali che riguardano lo studio di un trend di borsa. Le regole partono dall’assunto che l’economia attraversa delle fasi cicliche che, se si dispone di dati su un arco temporale sufficientemente lungo, possono essere individuate con certezza e si ripetono sistematicamente. I movimenti di prezzo di un titolo generano delle oscillazioni di cui è possibile prevedere l’andamento; l’analista tecnico individua i movimenti di inversione di un trend e orienta le proprie posizioni di investimento di conseguenza.
Le tre regole fondamentali di Dow
La prima regola di Dow stabilisce che il prezzo di uno strumento finanziario si muove ciclicamente anche se può essere condizionato da diverse variabili incidentali tra loro: dall’assetto della società che emette il titolo, alle notizie che su questo circolano, tutto è suscettibile e influenza i prezzi di mercato.
La seconda regola si riferisce al movimento dei prezzi che, afferma Dow, non è mai casuale. Per questo motivo i segnali di esaurimento di un trend rialzista o ribassista sono ben riconoscibili e possono essere utilizzati per stabilire il momento in cui aprire o chiudere una posizione. La loro ciclicità permette inoltre di individuare una serie di livelli di prezzo ai quali diventa più probabile osservare delle variazioni del trend; questi vengono detti supporti e resistenze e li scopriremo più avanti nel dettaglio.
La terza ed ultima regola di Dow riferisce che, analizzando i movimenti di un titolo e i suoi livelli di prezzo, è possibile effettuare delle previsioni molto probabili sui suoi movimenti futuri.
Cosa sono i supporti e le resistenze?
Individuare i livelli di supporto e di resistenza di un titolo è fondamentale per giocare in borsa con l’analisi tecnica. Per comprenderli efficacemente è necessario conoscere i cosiddetti Point of interest, ovvero i livelli di prezzo più interessanti, sui quali si concentrano i maggiori quantitativi di ordini inseriti dagli operatori. Ad esempio, se Mondadori quota 10 e sul book di negoziazione riscontriamo forti acquisti a 9,80 avremo individuato un livello di supporto che, se raggiunto, innescherà un flusso importante di acquisti sul titolo. Viceversa, le resistenze sono i livelli al rialzo. Sempre sullo stesso esempio, se l‘investitore riscontra forti vendite di Mondadori a 11, saprà che, a quel valore, ci saranno molti venditori disposti a liberarsi dello strumento, con la conseguenza di limitarne l’eventuale corsa al rialzo. Valutare la forza di un trend è fondamentale, per essere buoni analisti tecnici. Le considerazioni che derivano da questi studi sono, poi, applicabili a qualsiasi strumento finanziario: che tu stia decidendo di fare trading di criptovalute, trading sul forex o fossi semplicemente interessato a trattare i titoli del mercato reale.
L’alter ego dell’analisi tecnica è detta analisi fondamentale; questa branca di studi si propone di verificare la solidità strutturale dei vari emittenti dei titoli finanziari. Gli analisti tecnici più convinti non credono all’applicabilità del metodo fondamentale dal momento che è possibile effettuare del trading online efficace anche solo imparando a riconoscere i momenti di inversione e di esaurimento di un trend.
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